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Comune di San Vito Romano

Lettera aperta sulla scuola: facciamo chiarezza

Il vivace  dibattito sulla scuola è al culmine, con tante iniziative, ma altrettanta confusione circa quello che effettivamente è in gioco. Ritengo perciò di dover offrire alcune informazioni e elementi indispensabili per un giudizio sereno ed obiettivo.

Come stanno veramente le cose?

Una premessa è d’obbligo: i problemi in discussione sono due, distinti e tali vanno mantenuti per non incorrere in degeneranti e artificiose confusioni:

1) primo ciclo di istruzione (infanzia, primaria e secondaria di I grado);

2) Istituto Agrario.

Cominciamo da quest’ultimo e dalle responsabilità attribuite al Sindaco.
Lo scorso anno ci sono stati 25 iscritti alla prima classe e il merito, naturalmente, non  è stato del Sindaco. Quest’anno gli iscritti sono stati circa 15 ed il numero è stato ritenuto insufficiente per la formazione della classe prima. La segreteria del Sereni ha avvertito i genitori affinchè provvedessero a scegliere un’altra scuola per i propri figli, ma non sono a conoscenza di tentativi di trovare gli iscritti mancanti. Il sindaco è stato preavvisato?  NO!  Questa volta, però, la colpa sarebbe del Sindaco: nessun merito per le iscrizioni, quando ci sono, ma gravi responsabilità quando sono insufficienti. Che logica è questa?
Ma perché così poche iscrizioni? Forse è il caso di chiedersi se l’offerta formativa dell’Istituto risulti adeguata alle esigenze di questo territorio o se, per caso, l’Istituto stesso, e non il Sindaco, abbia deciso in piena autonomia e senza confrontarsi, di lasciare la sede di San Vito. D’altronde, anche l’assenza di professori di ruolo ancora mesi dopo l’inizio delle lezioni, non ha di certo fatto una buona pubblicità.

Che cosa, in  proposito, il Comune ha messo a disposizione della scuola per incrementare l’offerta formativa? Oltre ai terreni, da recintare a cura della Città Metropolitana, la quale non ha ancora provveduto, ciò che più caratterizza il nostro territorio: i boschi e tra questi il parco pubblico. Questo per avviare un indirizzo speciale “ambientale” che potrebbe caratterizzare e rendere attrattivo e concorrenziale il percorso formativo della sede scolastica. Un percorso di studio innovativo in silvicoltura, con caratteristiche uniche nel Centro-Sud, ma già ben collaudato al Nord Italia. Sarebbe stata una grande e attrattiva opportunità formativa.
Perchè non si è voluto? Io me lo chiedo e invito tutti a rifletterci sopra.

ISTITUTO COMPRENSIVO

La sede di San Vito conta quest’anno 323 alunni. Nel 2014, quando la scuola era sotto monitoraggio proprio perché sottodimensionata, la popolazione scolastica era di  362 unità.
Nel prossimo triennio si prevede, dati alla mano, che la popolazione scolastica scenderà ancora fino ad arrivare  abbondantemente sotto le 300 unità ( nel 2017 ad oggi sono nati solo 13 bambini).

I numeri sono destinati purtroppo a diminuire nei prossimi anni sia a causa della denatalità, sia per l’ apertura del nuovo complesso scolastico lungo la via Empolitana  che raccoglierà gli alunni della Valle del Giovenzano, tra cui Pisoniano che oggi è presente con circa 30 alunni .
La norma (art. 19 c5 L111/2011) stabilisce che un comune montano possa mantenere la propria autonomia con un numero minimo di 400 alunni (con possibile  tolleranza del 10%) ed una prospettiva stabile per almeno un quinquennio  senza, tuttavia, avere diritto ad un Dirigente Scolastico  e ad un DSGA titolari, ma solo a dei reggenti.

Di fronte a tale situazione ed accertato il costante decremento delle nascite, nel 2014 si è responsabilmente deciso, una volta sentito il parere del Consiglio di Istituto, di proporre, qualora non si fosse potuta mantenere l’autonomia, un piano b:   un’aggregazione con l’Istituto Comprensivo di Genazzano data la continuità territoriale fra i due comuni.
Su tale decisione la provincia e gli organi regionali competenti hanno fatto le loro valutazioni ed espresso i loro pareri, sancendo, di fatto, l’aggregazione fra i due Istituti.

Ciò è stato fatto con il solo scopo di garantire una continuità gestionale, organizzativa ed amministrativa, in un periodo in cui lo sport nazionale è tagliare la spesa inglobando plessi, tagliando pluriclassi e riducendo il numero di dirigenti.
Emblematico è il caso del Comune di Affile (680m s.l.m.) che nell’anno scolastico 2015/2016 è stato aggregato d’ufficio all’Istituto Comprensivo di Subiaco, nonostante Affile racchiudesse oltre ai 3 gradi d’istruzione propri, anche quelli degli Altipiani e del Comune di Arcinazzo Romano e nonostante avesse il parere della commissione provinciale sul mantenimento dell’autonomia.

QUESTI SONO I FATTI MA LA SCUOLA NON E’ SCOMPARSA.

E’ accaduto, invece  che la scuola ( Genazzano-San Vito) ora può contare su un Dirigente Scolastico e un Direttore dei Servizi Generali Amministrativi che stanno garantendo una più ricca offerta formativa ed una migliore qualità dell’organizzazione. Solo per fare un esempio sono stati presentati e vinti progetti a favore della scuola per almeno 70.000 euro.

Cosa manca? La  presenza stabile di un assistente amministrativo presso la segreteria di San Vito e questa è una criticità oggettiva, da risolvere, ma la scuola non è certo scomparsa.

Adesso si richiede e si ipotizza con una raccolta di firme la creazione di un Istituto Omnicomprensivo, ovvero di un’istituzione scolastica che comprenda tutti gli ordini di scuola, dall’Infanzia all’ Agrario, passando per la Primaria e la Secondaria di 1° grado. Anche ammettendo una soluzione di questo tipo, quale sarebbe l’ utilità reale per gli alunni e le loro famiglie?

La risposta è complessa e pone poche certezze e molti dubbi:

–  sicuramente non ci sarebbero D.S. e DSGA titolari, ma solo reggenti, coadiuvati da un Commissario che sostituisce il Consiglio di Istituto, dunque nessun rappresentante dei genitori, nè degli insegnanti in un organo deliberativo, necessario al funzionamento di ogni Istituzione Scolastica;

– l’incremento delle  iscrizioni all’Agrario non sarebbe nè automatico nè scontato e dunque non  sarebbe garantita perciò la sua piena funzionalità.

-E’ vero che si riacquisterebbe un “nuovo” codice meccanografico che, al di là delle idee personali, serve ad identificare, ai soli fini amministrativi, una istituzione scolastica le cui componenti sono contrassegnate ciascuna da un proprio codice meccanografico (codice del plesso).

Questi sono i fatti e, tornando alla scelta fatta nel 2014, siamo convinti di aver agito nel miglior interesse degli studenti e delle loro famiglie, ma non si dica che si tratta di riportare la scuola a San Vito perché questa non è mai venuta meno, anzi, probabilmente mai come ora è stata funzionante.

E’ evidente, tuttavia, che alla luce dei recenti avvenimenti (assemblea pubblica, raccolta firme) non possiamo non tenere in considerazione le richieste di una parte della cittadinanza e stiamo verificando con le competenti autorità scolastiche, con il corpo docente, con i genitori i cui figli sono a scuola e con le esperienze in atto, quali sono i punti di forza e quali di debolezza del percorso scolastico che gli Istituti Omnicomprensivi riescono a mettere in campo.

E’ esattamente l’impegno assunto in assemblea. Nulla di più e nulla di meno.

Alla fine del percorso di valutazione assumeremo una decisione tenendo conto di tutti gli aspetti emersi.

Il Sindaco, Maurizio Pasquali